In-16°, (cm.15,9x10,3), pp. (8), XV, 171. Tela edit. con mirabile ricca decoraz. oro al ds. e in rosso a front. e antefront. in verde alle sguardie, marca edit. a secco al piatto. Frutto di personale esperienza (dal 1843 Baudelaire frequentò Le Club des Hachichins), uscì nel 1860 e descrive (e condanna) sensazioni provate: il saggio già pubblicato "Du vin et du Haschisch comparés comme moyens de multiplication de l'individualité" e due nuove sezioni, "Le poème du haschisch)" e "Un mangeur d'opium". Pregevole vibrante introd. e traduzione di CHIARA (piemonese, 1880, Napoli 1918), poeta simbolista (ma secondo Ungaretti decadentista) apprazzato in Francia e ignorato in Italia dove introdusse le opere dell'amico Oscar Wilde.